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mercoledì 18 gennaio 2012

Bam!



È sfiorita da pochissimo, l’alba. La casa è ancora imbottita di scura ovatta notturna. La scala la conosco bene, posso affrontarla anche a occhi chiusi: di legno levigato, lucidata con un solido strato di smalto azzurro, liscia. Un sacco liscia. Un po’ troppo liscia, specie se si scendono i gradini pensando ai crackers da infilare nella borsa per la fame della sera (quella che si presenterà, puntuale, a fine turno) e se si indossano caldi e ben pettinati calzini di lana. Quartultimo scalino. Terzultimo. Penul... 
BAM!
Bene: perché ho un inspiegabile spigolo piantato tra le vertebre? E come mai, mi duole terribilmente metà deretano? E ‘sta caviglia, che vuole da me, tutta strilli e maledizioni? Il polso! Non credo sia il caso di tenerlo ancora a lungo in questa posizione; temo non sia la quintessenza della naturalezza... 
Oh!, lo avrei fatto eccome, un ragionamento rotondo del genere, se solo non mi fosse mancato il respiro. Aria? Niente. Finita, dopo aver malamente tentato di succhiarne qualche centilitro dal corridoio attentatore.

Track!-Tud-tud! Bum-bum-bum-bum-bum!
«Sei inciampata sul cancelletto del nano?»
«No - hhhhhh! - scivolata - hhhhhh! - dalle scale - hhhhh! - che idiota! -hhhhhh!»
Puff-tick-tuck... «Maaaa-mmaaaa! Vieni qui?»

Ero in piedi, quando mi ha visto il piccolo. È bello sapere che c’è qualcuno che si scapicolla (nonostante ci sia una pericolosissima, lucidissima, liscissima scala bastarda, da attraversare con i calzini ai piedi) per controllare che i tuoi pezzi siano ancora tutti al loro posto. 
Qualcuno che ti sollevi dal pavimento, prima che un nanetto quasi treenne si spaventi per nulla.

4 commenti:

  1. Azz!Ma come stai adesso?Cioè, se ne scrivi,credo che almeno il polso sia messo bene.Ma il resto?
    Mi hai fatto venire in mente Sabina Guzzanti/Valeria Marini che rotola dalla scala e urla:"Brutta scalaccia,lo sso che ssei PPamela PPrati travestita!".

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  2. Ahahahahahahahahaha! Sì, adesso sto abbastanza bene. Ho ancora il fiato corto e sono abbondantemente ammaccata e rallentata, ma pare non ci sia nulla di rotto! La schiena mi odia. Si è dissociata da me, e ha piantato uno sciopero durissimo contro i crackers Doriano. Ancora non ha capito di appartenere a un insieme assolutamente idiota di pezzi!

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  3. Aleeeeee? Non ti hanno insegnato che mai con i calzini? Di lana, poi! La dissociazione letteraria è lo spasso di sempre, però.

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  4. :)! Marì, il pericolo è il mio mestiere! Uahahahahaha!

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