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giovedì 5 gennaio 2012

Quindici denari

Avanzo 15 euro. 
Tre pacchetti di Diana blu morbide. 
Settantuno sigarette abbondanti, per la precisione.
Avanzo 15 euro, gli ultimi dei 207 che ho atteso per tre mesi.
Ho elemosinato i miei soldi per quasi novanta giorni.
Me li hai dati, finalmente. Tutti, meno 15 euro.
Dovrei sfilarmi dalla gola un bel bolo di alterezza e, da vera signora, fingere che non mi siano stati indebitamente sottratti.
Insomma! Sono solo 15 euro, perbacco!
Già, ma sono miei. E li voglio.
E detesto l'idea di vestire i panni lisi della questuante. Ma non quanto la certezza che sia un tentativo di annichilimento. 
Avanzo 15 euro, cara la mia bionda chimica. E il giochino, lo so per certo, non lo hai fatto solo con me.
Non ti sembra disdicevole menar carte e, in pausa caffè, pianificare strategie per piegare la volontà, far chinare la testa, spedire la dignità di chi ti sta di fronte sotto il solito paio di suole bucate?
Avanzo 15 euro. 
Sono pochi, lo so.
Un quarantanovesimo del mio stipendio.


A fine giro, stasera, lasciameli nella calza.
Se non dovessi trovarli, tornerò a bussare contro quell'elegante porta di vetro.
E verrò a prendermeli. Perché sono 15, li avanzo, sono miei.
E devo mandarli in fumo.

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