non leggere









lunedì 16 gennaio 2012

Un buco



È come un’ostia, benedetta dalle circostanze o dalla necessità. Il dischetto lucido - metallo e adeguate scanalature - s’infila in bocca, tra i denti; scende lungo la trachea, sfiora i polmoni. Tintinna nello stomaco, tra schegge arrugginite di fraintendimenti, offese gratuite, sgarbate opposizioni, e oplà!, il miracolo è servito: il sorriso a gettone brilla, finalmente, sulle labbra.
Scalda minuti dolenti, accarezza timori vestiti di rabbia, rassicura intellettuali annoiati, sopperisce ai “buongiorno” strozzati in gola.
Serve sempre, per una buona causa o per il passaporto.
Dlin-contrazione muscolare-condiscendenza.
Dlin-dlin-dlin-dlin-dlin.

Ho infilato la mano nella solita tasca. Deve esserci un buco, nella fodera.

6 commenti:

  1. Il "dulcis" in fundo (si fa per dire)...bilancia la leggerezza apparente. Un equilibrio tra pensosità e necssità. Brava, Fronti.

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  2. Grazie, donna bella. Non è male la faccenda del blog: aiuta a espellere gli eccessi d'inconscio! Eheheheh...

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  3. Ecco perché vengo qui? Perché? Perché come li racconti tu i gettoni nessuno mai ;)

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  4. Ho mancato la virgola dopo "Ecco" oppure ho distrattamente usato il "?" invece che "!"... a questo punto, scegli tu :D

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  5. Ahahahahahahahaha! Sei un fenomeno, naima! Mi rimetti a registro la giornata. Briiiip! Selettore su "BUONUMORE"! :)

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  6. Sorrisi a gettoni e pillole in post. Qual modo migliore per leggere e imparare :)

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